Una piccola anticipazione: in realtà non ho proprio saputo resistere alla tentazione di fare una foto ai limiti della decenza!
Eccola qui, nella sua versione provvisoria, però sembra funzionare questa volta! Provvisoria perchè devo cambiare il pignone posteriore, montare su le ruote con cerchi in alluminio e copertoni da 23, nonchè sostituire i pedali (con questi non mi trovo tanto comodo...). Inoltre devo fare ancora un paio di lavoretti, ma direi che, tutto sommato, la visione d'insieme è questa.
Ricapitoliamo:vecchio telaio Ganna trovato completamente coperto di ruggine, riportato interamente a ferro nudo ed infine, dopo molti tentennamenti, riverniciato con vernice gel da esterni (grigio grafite ferro antico). Nella foto sembra nera, in realtà è proprio un bel grigione scuro, al tatto molto ruvido. Insomma, una vera e propria vernice grezza da tubatura degna del più becero scantinato! Ho abbandonato il progetto originale di lasciare il telaio nudo, per una questione di praticità, visto che al momento questa è la mia unica bici su strada.
Ho lasciato a ferro i forcellini posteriori e le giunture sul cannotto di sterzo, tirate a lucido così come il fregio ormai consunto. Su una giuntura, in bella mostra, il numero di telaio, lasciato volutamente scoperto. Tutto l'avantreno, nonchè la sella provengono dalla mia vecchia fissa. Una vecchia ma perfetta guarnitura da corsa 52, movimento centrale (calotte, couscinetti e perno) di recupero, ruote, per il momento, quelle dell'altra bici, in attesa che siano pronte quelle nuove, decisamente più leggere.
Di nuovo una conversione, di nuovo un mezzo tecnicamente poco esigente. In realtà sono perfettamente alla pari col percorso che mi sono prefissato: sto risolvendo i grossi problemi di peso della precedente bici (non sono un maniaco in questo senso, ma realmente era pesante da portare su e giù per le scale di casa); ho optato per un secondo telaio più leggero, stretto e mirato, anche se non ancora estremo; più cura nella scelta dei componenti, anche se non ancora di gamma alta.
Insomma, aspettando di vedere come si comporta nella quotidianità, credo di aver messo in piedi una conversione che potrebbe essere un buon trampolino di lancio verso lavori man mano più di qualità: tutto sommato mi pare di essere sulla strada giusta, sto imparando molto e al momento questo è un risultato che si adatta bene alla mia ancora acerba esperienza in fatto di meccanica. Un buon motivo per non fermarsi qui e fare sempre meglio.
In definitiva rimango fermo sulla mia opinione: non mi va di spendere un patrimonio in pezzi buoni da assemblare se prima non imparo a farlo, a capire cosa fa la differenza e come si risolvono i problemi. la cara vecchia nave-scuola è quindi d'obbligo. Nel mio caso una nave pirata! ;)
Il nome? non può che essere Jolie Rouge, quindi, da tanto è bastarda 'sta bici: mi ha già messo KO per terra, mi ha pure lasciato a piedi e il telaio ha geometrie diverse che sinceramente non ho ancora capito (l'asse del movimento centrale è più alto, inoltre la posizione di guida è più distesa complice un cambrone più lungo a parità di altezza uguale al precedente telaio).
Inoltre continua ad essere tutto un rattoppo di materiale da recupero, in piena filosofia low cost che a questo giro ha toccato vette degne del più alto virtuosismo barbone.
Però ha quel fascino neo-retrò che tanto mi piace...
Stelbel - dura ace
4 anni fa
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