sabato 25 aprile 2009

Tensionatori

Ecco uno sfizio che volevo togliermi già da un po': i tensionatori per forcellini orizzontali. Mi sono fermato a vedere la vetrina di un ciclista da cui vado spesso, e li ho notati in un angolino. Fiondatomi dentro non ci ho pensato due volte a prenderli: identici a quelli che avevo adocchiato su ebay, ma ad 1/3 d del prezzo d'asta.

Come al solito mi pronuncerò meglio soltanto dopo un po' di rodaggio, però il primo acchito sembra favorevole. Il concetto è molto semplice:

un bulloncino da 10 che si avvita su una filettatura che termina in un occhiello. Subito dopo la rondellina la staffa che si appoggia all'uscita dei forcellini.

La parte scanalata si incastra tra i forcellini stessi. Avendo il mozzo già in perfetta battuta li ho montati con il piatto dell'occhiello esterno, che va a serrarsi direttamente tramite il dado di bloccaggio della ruota.

La regolazione della ruota è stata immediata: lasciando i dadi laschi e operando direttamente sui bulloncini dei tensionatori ho ottenuto una catena bella tirata e la ruota perfettamente centrata in meno di un minuto, con dispendio energetico e mentale pari a quello di un totano particolarmente abbioccato. Alla fine di tutto basta stringere i bulloni laterali in tutta comodità, senza il rischio di perdere la centratura con piccoli movimenti inevitabili in fase di serraggio.

E insomma, direte voi, hai scoperto l'acqua calda!

Ebbene si! Devo dire che questo piccolo tool sembra veramente molto comodo, offrendo tralaltro un grado di precisione decisamente buono.

Se la precisione si fa apprezzare (tirare la catena è comunque un'operazione fondamentale su una fissa: per esempio se non centri bene la ruota la catena gratta e scricchiola a suon di nacchere, la ruota non scorre bene, rischi di rovinare i componenti etc...), anche la gestione in sè di tutta l'operazione ha un buon ritorno in termini di semplicità e pulizia: ci si sporca molto di meno (avendo effettivamente meno a che fare con la ruota), e si lavora più di attrezzi. Logico che ci vuole pur sempre una piccola rettifica di mano per indirizzare la ruota nel senso giusto, ma la cosa viene è molto semplificata rispetto al forcellino "libero".

mercoledì 22 aprile 2009

Cogs & Kebabs: si aprono le danze

Lo so che siete tutti lì a spuntare i giorni dal calendario! Fresco fresco il flyer con il programma della tanto attesa alley bolognese: direi che si può ufficialmente cominciare ad organizzare la trasferta. Drim tiiiiiim???!?

Per tutte le info del caso fixedforum.it

Pistamania Aperitiv c/o Biclette - 24/04

Aperitivello tutto a base di chiacchiere e birra!

quando: venerdì 24 aprile
dove: alle BICICLETTE (Toriti angolo c.so Genova)
ore: dalle 19.00

tutte le info su Pistamania

lunedì 20 aprile 2009

Questioni di feeling

Dopo due settimane di uso intensivo di Jolie Rouge (che ho portato a Udine e lasciato là per avere una fissa a disposizione da deicare ad un uso abbastanza specifico) sono tornato in sella al pursuit, e a mente fredda ho cominciato ad affrontare tanti piccoli ritocchi.

L'esigenza nasce da uscite sempre più lunghe e le aree su cui mi sono concentrato sono fondamentalmente tre:

- pedali
- sella
- manubrio

cominciamo con ordine:

1) ho cambiato le gabbiette. quelle che montavo, le classicissime in metallo da corsa mi davano qualche fastidio, sopratutto dopo un'oretta di pedalate più o meno spinte: credo che fosse dovuto da una combo di differenti fattori, tra cui scarpe non proprio ciclistiche, il mio piede che comunque ha una pianta abbastanza larga, e forse una posizione non proprio corretta sul pedale con una distribuzione non ottimale delle zone "bloccate". fatto sta che dopo un po' arrivavano formicolii e indolenzimenti.

mi sono concentrato quindi sulla "calzata" del piede.

avevo già provato delle gabbiette in plastica e, superate le iniziali reticenze verso il materiale, ne sono rimasto tendenzialmente soddisfatto. ho quindi preso un modello con doppio foro per il cinghietto. sulla fattura non mi pronuncio più di tanto perchè non sono un esperto. sembrano comunque discrete e sarà l'uso a sancirne la durevolezza.

con il foro doppio le cose sono cambiate in meglio: innanzitutto ingresso più facile della scarpa. inoltre, mettendo un cinghietto supplementare (ben stretto) sono riuscito a distribuire bene il bloccaggio e fin dalle prime pedalate cho notato un'ottima impressione di stabilità senza impiccare troppo il piede (con le conseguenze di cui sopra).

all'inizio pensavo che il doppio cinghietto fosse quasi un vezzo, invece mi pare che sia una soluzione molto comoda. anche qui saranno le uscite future a dare un responso più preciso in merito.

2) vorrei migliorare il comfort in sella. sto quindi provando vari modelli. mi accorgo sempre di più che la seduta è un nodo focale e per scegliere la sella giusta bisogna resettare la testa da qualsiasi velleità estetica e ragionare con un minimo di raziocinio, pena male a chiappe, palle o entrambe... anzi, invece che ragionare di testa è meglio farlo col culo! :D

la Iscaselle nera che montavo prima non era male in seduta, però leggermente larga sulle cosce. da qualche giorno ho tirato fuori una Italia che mi girava per casa: molto più stretta e bassa, però non mi soddisfa ancora, mentre sotto molti aspetti rimpiango la San Marco (con cui mi trovo molto bene) che ora monto sull'altra bici: la Concor potrebbe essere una delle scelte papabili. vorrei appena possibile provare la biga di Vic per vedere come va la famosa Unicanitor, e comunque credo proprio che smaronerò più di qualcuno per provare altri tipi di selle.

3) manubrio: settimana di test incrociati per trovare un giusto compromesso riser/manopole. la missione è quella di compensare la posizione del pursuit ottenendone una che permetta di sfruttarne il più possibile i vantaggi meccanici in corsa, evitando però affaticamenti di schiena e mani.

riser leggermente più basso recuperato in garage largo complessivamente 42 cm, manopole MHL. il riser è meno "curvo", le manopole (che dopo una serie di prove con vari tipi di fogge e materiali sono quelle con cui mi sono trovato meglio per quanto riguarda il compfort generale: morbide al punto giusto, ottimo spessore e grip) quindi stanno belle dritte e non seguono la curvatura (cosa che mi aveva dato qualche fastidio ai palmi). il manubrio è comunque largo, ma sinceramente non mi trovo bene con i riserini supercorti: preferisco stare bello piantato sul manubrio con la linea spalle-braccia solida e avere maggior controllo. per l'altezza siamo quasi al limite: più basso non si può (si avrebbe la postura ottimale per questo tipo di telaio, ma improponibile per un uso continuativo), la posizione è nervosa ma vivibilissima, il collo e la schiena non si affaticano neanche dopo qualche ora in sella e si lavora molto bene ed efficacemente con tutto il corpo.

ho voluto comunque recuperare il precedente riser, montato su una pipa cortissima (e provvisoria in attesa di una più decente). la posizione è così rialzata e arretrata. pensavo ad un uso più sciallo, ma in realtà è uno sfizio che mi sono tolto per montare le famose manopole a stelline! :D :D ebbene si, nel fare questa biga me ne sono battuto altamete le palle dell'estetica in sè per sè, quindi un tamarrata ogni tanto concedetemela!

e il crono? per ora preferisco il riser...

ho provato l'altro giorno il FIR a razze di NAOS. bella ruota, si sente subito la differenza. però non mi convince troppo: sono stato più che contento di rimontare la mia ruotina raggiata su cerchio a profilo basso! :D

i setting e gli upgrade quindi continuano inesorabili. diciamo che questa fase è, da un punto di vista, essenziale: se della biga si fa un uso limitato a spostamenti brevi è un conto, quando invece si comincia a stare in sella di più è meglio puntare alla funzionalità e comodità generale. da un altra prospettiva è anche divertente: provare vari componenti e soluzioni aiuta molto a farsi un'idea generale. anche questo è importante per trovare un assetto calzante.

mercoledì 15 aprile 2009

Udine Spritz & Tricks

Eccomi qui, appena tornato da un breve periodo in terra friulana. Mi ero dato appuntamento con gli altri ragazzi udinesi che bazzicano sul fixedforum, per poi scoprire che in realtà erano conoscenze di vecchia data.

Ci sono stati pochi tricks e molti spritz quindi. Ma la cosa è giustificabile: avevamo un sacco di cose da raccontarci e mille aneddoti da ricordare.

Seppur ancora piccola la comunità udinese è ben affiatata: si lavora veramente un sacco sulle bighe (parecchie convertite in cantiere) e ci sono bei progetti in vista, tra cui qualche gitarella fuori porta da mettere bene a punto e, naturalmente, il bike polo.

Quello che mi è piaciuto di più è il clima molto sciallo: si è in pochi, la bici è comunque il mezzo migliore per girare in città e agli aperitivi si va per bere (un bel po') e basta, quindi niente talebanismi: sembra che la fissa più che gran sorpresa o moda del momento sia piuttosto un mezzo con cui semplicemente girare e divertirsi sopratutto in compagnia, senza troppe pippe mentali a monte.

Che poi secondo me corrisponde molto al vero, però sono opinioni personali ;)

mercoledì 1 aprile 2009

La Alleycat

Mi sto già mangiando le mani perchè avevo programmato a suo tempo di partire questo week-end e per cause di forza maggiore non posso rimandare...

via Milano Fixed