martedì 24 marzo 2009

New rear wheel!

La settimana scorsa ho finalmente montato la ruota posteriore ufficiale sul Faggin. ebbene si, mozzo Gipiemme pista, basso profilo 36 fori su cerchio Nisi da tubolare: finalmente le ruote vanno in coppia!

Ho raggiato in terza cambiando i raggi (quelli che avevo utilizzato sulla ruota provvisoria erano vecchiotti e mi hanno dato qualche problema: tantè che ho dovuto fare una noiosissima sostituzione...) e il tubolare, tornando al Vittoria Rally. Finalmente la ruota è bella solida e, finita di raggiare, bella che "accordata": ancora ben lontano da fare lavori ad arte ammetto però di cominciare a prenderci mano.

Il mozzo gira che è un piacere, e finalmente ho provato l'emozione di montarne su uno perfettamente di misura: con il movimento centrale Gipiemme e la guarnitura Campa la linea di catena è venuta fuori perfettamente dritta come l'acciao di Hattori Hanzo.

Mi sono commosso.

Ho poi continuato a piangere come un vitello in corsa: la biga gira liscia come l'olio, il rapporto è perfetto e la meccanica, ora in pieno regime, risponde con estrema precisione ad ogni minima variazione impressa.

Adesso la bici è in sosta per una manutenzione generale e dopo pochi giorni in assetto definitivo posso tirare le conclusioni: sono molto, molto soddisfatto.

Il telaio è nato per altri scopi, ma la geometria è estremamente agile, permettendo manovre strette e risultando divertentissimo da guidare nervosamente. Complice anche la posizione di guida: a scapito delle apparenze è alta, per nulla affaticante, e il manubrio abbastanza largo permette di lavorare molto anche con le spalle.

Quello che mi piace forse di più è la reattività: gli spazi sono molto elastici, con un buon lavoro di accelerazione/decelerazione. Non sono un grande skiddatore e questa bici mi permette di trarre veramente il massimo dalla modulazione della pedalata sopratutto in ripresa decisamente immediata.

Seppur molto veloce come bici (chiede di esser lanciata), forse è proprio sugli allunghi che vado a perderci qualcosa: nata per una diversa postura, più cattiva e incisiva sull'anteriore, il 26 risulta leggermente alleggerito dall'assetto alto. Meno stabile, quindi, se lanciata al massimo rispetto a quando monto il crono (l'assetto generale tutto proteso in avanti permette anche di spingere come degli ossessi senza stancarsi, anche se noto una certa perdita di agilità nelle manovre strette), ma quest'ultima soluzione continua ad essere proibitiva per un uso quotidiano.

Per finire: una biga estremamente divertente e, sopratutto, utilizzabile tutti i giorni, a patto però che non si voglia una guida più tranquilla: per questo Gauge rimane il top per placidità e semplicità d'uso in tutte le situazioni in quanto biga-scazzo per eccellenza.

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