domenica 26 luglio 2009

Un altro mattone nel muro pt.2

Ritenutomi soddisfatto dei tristissimi allenamenti di cui al post precedente, ho deciso di progredire alla fase successiva:

l'uscita in bici con altri ciclisti

Drammatica sveglia alle 5.40, caffè a 7800° Fahrenheit, Diana Blu sul water, doccia tonificante. Appuntamento alle 6.30 in ciclofficina: arrivando trovo un quantomai improbabile Ray intento a riparare una foratura mezzo nudo (temo che fossero i postumi del BlingBling Ancora nell'aria..). Sopraggiunge Bbio: anch'egli ha bucato stada facendo, cominciamo bene. I due ci metteranno 2 sensazionali ore a procedere al pit-stop: comincio a temere i possibili esiti di uno spignonamento. Partenza effettiva 8:30.

Attrezzatura Ray: canotta bianca modello Pizzeria Bella Napoli con laide manate di morchia, pantaloncino ciclista con gamba pelosa e spettacolare abbronzatura a settori; bicicletta da corsa fighetta con quantomai azzardato portapacchi stile panettiere (della serie: tengo il cupé sportivo e ci metto il portabighe sul tetto)

Attrezzatura Bbio: tecnicissima maglietta ciclista sponsorizzata con vezzoso gilet sopra, pantaloncino ciclista con gamba pelosa, occhiale senza una lente; fissa di derivazione ciclofficinica con manubrio crono ricavato da un tubo piegato a bestemmie dal Suino, astuccio da cancelleria con attrezzi ficcato nel portaborraccia e guarnitura con boccole svitate.

Attrezzatura Ico: vergognoso completino nero da ciclista pagato 10 euro, gamba pelosa, clamoroso casco nero da snowboard del Cimetta con sotto capplino ricordo della I love Milano; fissa nata e cresciuta in ciclofficina e rimodellata dala Decathlon: telaio da passeggio, ruote storte (si lo so, devo ancora centrarla e campanarla...) e filo di ruggine su tutto il telaio.

Lanciamo quindi la nostra personale sfida "Coppa Cobram" al pettinatissimo mondo dei ciclisti della domenica, sbagliando subito approccio dato che è sabato.

Partiti cominciano subito le mie pare: riuscirò a mantenere la media di 30-35 km/h? ma veramente questi vogliono fare un centinaio di Km? Io al massimo ne ho fatti 40 e ne sono pure uscito male. Simulo un crampo e me ne torno a casa? Simulo morte?

Naturalmente taccio di tutto ciò con i miei compagni e trasmetto positività, voglia di fare e allegria. Mento spudoratamente raccontando di quando ho fatto lo Zoncolan impennando in salita con la fissa portando un amico sulle spalle.

Direzione nord. Dopo qualche Km di riscaldamento imprimiamo un ritmo iniziale di 30 km/h. Pensavo peggio, molto peggio: stando in scia vado tranquillissimo e macino Km sfiorando alternativamente la ruota posteriore di Ray o Bbio. Superiamo banchi interi di sfavillanti ciclisti multicolor e alziamo ulteriormente la velocità di crociera.

Mi sto ancora gongolando sorpreso dalle mie stesse prestazioni quando a Monza Mastro Ray cade, complice una rotonda non troppo ben progettata. Per fortuna il nostro stravecchio si rialza miracolosamente illeso, però ora bisogna riprendere i branchi di ciclisti che ci hanno appena sfilati.

Ci pigliamo bene, Ray bello incazzato imprime un buon ritmo. Sbagliamo strada, riprendiamo la retta via e ci troviamo in zona andantina mossa: comincia il mio dramma personale. Una serie di interminabili falsipiani conditi da qualche salita meschina che, unite alla mia scarsa esperienza collinare in fissa e alla brillante idea di montare un 42/14 hanno messo a dura prova la mia psiche. Bbio però mi incita di proseguire e mi dà la carica. Tengo un passo lento ma costante, spingendo sui pedali ed imponendomi di non fermarmi, finchè un lungo discesono mi porta ad erba.

Sosta barbona sugli scalini di un supermercato, con abbondante mangiata di brioches. Ray si è pure addormentato (sugli scalini) in una delle posture più assurde mai viste, millantandone l'incredibile comodità: in realtà non si è mai ripreso dalla sveglia.

Ripartiamo: il lungo discesone ora è una lunga salita. Le gambe però sembrano andare da sole. mantengo sempre il mio passo, ma ce la faccio. Raggiungo gli altri e finalmente di nuovo discesa: Vento a favore e leggerissima pendenza ci permettono di mantenere per un po' una media oziosissima: 40 km/h. Ad un certo punto Bbio allunga, registro prima un 44 e poi un 47, finchè non ci perdiamo.

Vaghiamo come dei deficienti attraversando prati, rotonde e centri abitati: sembra che ci abbiano tolto la strada e che l'autostrada sia l'unico modo per raggiungere Milano.

Alla fine ritroviamo la retta via, ma la stanchezza giuoca il secondo fattaccio: Ray scivola di nuovo e si infila sotto un auto ferma ad un semaforo. Questa volta cade sul cellulare, rompendolo e prendendo una bella botta sulla coscia.

Ripartiamo un po' sottotono. A Milano Bbio viene preso da una crisi mistica e parte in volata: ce lo perdiamo. Noi invece facciamo gli ultimi km a gambe pesanti. Io comincio ad avere collo e spalle indolenziti (la bici fuori misura si fa sentire dopo un po') e Ray, complice la stanchezza, comincia a sentire le botte prese.

La ciclofficina sembra un miraggio: finalmente siamo a casa e possiamo pranzare sparando cazzate in buona compagnia.

Bellalì raga, veramente un bel giro: ripetiamo quanto prima!

2 commenti:

bio arnotik ha detto...

Non e' vero!! non ho bucato!! Io non centro niente! Non e' colpa mia! :'( Ho dato una mano a Ray: ha cambiato 2 camere d'aria nuove, prima una sua poi una dell'officina, perche' avevano la valvola troppo corta.. poi si e' rassegnato a rattoppare la propria e sostituire per la terza volta!
Tutta colpa dei cerchioni a profilo alto: belli so' belli, ma senza la valvola giusta o almeno la prolunghina..

Quanto alla ri-pedalatio che ne dici di mercoledi'?

bbio ha detto...

correggo!
pedalatiodomattina alle h7 (così la sveglia sarà più clemente).
io prenderei una bici da corsa, è meglio: il percorso è un po' in salita.