martedì 13 maggio 2014

Il duro lavoro del contare i Km (e non solo)

L'anno scorso mi sono improvvisamente reso conto che a fronte di un parco bici tutto sommato corposo, il duro lavoro del contare i Km era tutto sulle spalle di un solo aggeggio. Se vogliamo dirla tutta pure un po' poverello.

Vegno quindi improvvisamente investito da un senso di disagio provocato da tutta una serie di pensieri contrastanti (caratteristici, tralaltro, di chi non ha un cazzo di meglio a cui pensare nella sua quotidianità)...

sarà brutto, ma è solido e fa il suo lavoro senza mai sgarrare...
ciò non toglie che è brutto da vedere
si ma chissenefrega!
ha il filo, e ogni volta che lo voglio utilizzare su una diversa bici è uno sbattimento terrificante
che palle il filo, ne voglio uno uairless
ma poi funziona bene se è uairless?
effettivamente però lo posso utilizzare su diverse bici
etc.
etc
etc.

Attanagliato tra la vergogna per la mia stessa miseria, sensi di colpa verso il povero ma fidato aggeggio Decathlonico, una chiara esigenza di comodità e qualche remora anti-consumista (che non guasta mai), mi sono imbarcato nel magico mondo dei ciclocomputer.

Errore madornale.

Dopo una settimana insonne a cercar lumi sul web, e giornate di lavoro buttate nel cesso vestendo i sordidi panni del clientechebattetuttiinegozispecializzatisenzacomprarniente (figura mitologica in grado di far perdere ore a commessi con dubbi inutili e tecnicamente impossibili da fugare senza un dottorato in ingeneria aerospaziale), non ne sono venuto a capo. Anzi mi sono pure un po' incazzato se devo dirla tutta, e alla fine ho deciso di riprendere in mano la mia vita prima che fosse troppo tardi.

Ho quindi comprato un'altro contachilometri (della Sigma) abbastanza basico, col filo, piacevole da vedere e abbastanza economico. Praticamente il cugino bello di quello che avevo già: tutto l'essenziale che serve avere a portata d'occhio quando si pedala senza troppe pretese.

Accantonate molte velleità, e sopratutto tanti dubbi esistenziali dietro la corretta scelta del giusto congegno da manubrio, ho salvato la mia psiche, evitando di infilarmi in un ginepraio di funzionalità sconosciute e opinioni contrastanti che spopolano su forumsss, siti e in pericolosissimi capannelli da negozio. Ma sopratutto ho risparmiato soldi, che non fa mai male.

Ho eletto per meriti di anzianità sul campo il sempreverse catafalco Decathlon a contachilometri ufficiale della BDC, posizionato il nuovo acquisto in bella mostra sulla mia brutta MTB e democraticamente stabilito che cotanta comodità tecnologica non ha senso mie sulle fisse da cassonetto.

(In realtà quest'ultima presa di posizione è nata in me solo per giustificare la scelta di non spendere due euro in più per il uairless, ma devo dire che tale motivazione mi ha talmente soddisfatto da avermi pienamente convinto per un bel po' di tempo).

(Che poi le mie fisse non sono così male: c'è di peggio in giro).

(Certo, c'è sempre qualcosa di peggio: basta che lo vai a cercare sotto una montagna de'mmerda alla discarica di Malagrotta).

La stagione ciclistica è quindi proseguita con questi equilibri in modo felice e spensierato per tutto il 2013, fino all'avvento del nuovo anno: già a inizio gennaio ombre minacciose si stagliavano all'orizzonte della mia serenità interiore, e nuove domande affollavano il cervello:

e se facessi un salto di qualità? (diomio quanto fa schifo questa espressione)
perchè tutti possono monitorare gli effetti delle proprie pedalate in salita sull'inclinazione dell'asse terrestre e io non posso farlo?
mi potrebbe essere utile il GPS?
e il cardiofrequnzimetro gioverebbe alle mie performances? (che poi penso a me correlato alla parola performances e mi viene da prendermi per il culo da solo)
etc.
etc.
etc.

Da qui è nato un confronto diretto sul campo between tre diversi strumenti: contachilometri tradizionale, smartphone e ciclocomputer.

Oh, roba seria, fatta con metodo.

Stai tunato, che nelle prossime puntate ti spiego meglio cosa ne è venuto fuori!

3 commenti:

JOANFRAN ha detto...

siamo sempre tunati su PENSIERO FISSO!
è un piacere leggerti..

per il tredici luglio stiamo mettendo su una bel giretto.. se vuoi venire sei il benvenuto
per ora c'è il tred su ff
http://www.fixedforum.it/forum/topic/59565-tosca-gravel-race-13-luglio-2014-lucca/
stai tunato su BICICLETTAS BLUES..

lord casco nero ha detto...

Ciao carissimo! La cosa sembra molto interessante: a quando maggiori informazioni???

JOANFRAN ha detto...

informazioni a brevissimo: manca fare la ricognizione definitiva e qualche dettaglio ma ci siamo.
comunque siamo intorno alle 100 miglia, distanza classica delle gravel race, e se hai bisogno di ospitalità non metterti problemi e mandami una mail quando vuoi!
fammi sapere