venerdì 16 maggio 2014

Co2 o pompa a mano?

Sono anni che cerco di affinare il più possibile il mio kit di riparazione da portarmi sempre dietro, cercando di avere con me cose realmente utili in caso di emergenza. Nel mio bosersello sottosella (piccolo e relativamente discreto) ci sono sempre: una camera d'aria, il kit per forature, un multi-tool leggero e ben fatto, leve per i copertoncini, un paio di maglie di catena e nastro isolante (un rocchetto di quelli piccoli). Queste poche cose mi hanno sempre riportato a casa senza scrificare nulla all'uscita.

Ma per quanto riguarda il gonfiaggio, cosa è meglio portarsi via, una cara e vecchia pompa a mano o le famigerate bombolette di Co2?

Personalmente mi sono affidato a lungo ad una pompa a mano della Decathlon (che incredibilmente non è più in commercializzata) e che mi ha dato grandi soddisfazioni:

 

E' vero, è abbastanza ingombrante e pesante, però offre tutta una serie di vantaggi:

  • decisamente ben fatta
  • non si perde aria durante il gonfiaggio
  • aperta si utilizza come una pompa da terra
  • ha il manometro (che funziona abbastanza bene)
  • porta un copertoncino a 8 atm velocemente e senza fatica
  • ha un attacco per il telaio solido e sicuro

Insomma, ritengo questo uno dei miei migliori acquisti, considerando anche l'esborso, relativamente contenuto, sostenuto all'epoca.

Ci sono però tutta una serie di contro. Innanzitutto non è propriamente compatta: attaccata al telaio della BDC, seppur non infastidisce la pedalata (anche se ogni tanto ci sbatto quando attacco la scarpetta sx, ma nulla di che), comunque ingombra, pesa ed è brutta da vedere. Inoltre non posso portarmela dietro sulle fisse, in quanto su nessuna ho i buchi per il portaborraccia, se non in uno zainetto/borsa o attaccata a qualche adattore (tutti quelli provati sino ad ora fanno schifo).

Ho provato a cercare pompe più leggere e con attacchi adattabili (magari a velcro) a più bici. Sinceramente non ne ho trovate in giro di complessivamente migliori rispetto a quella che ho, o meglio, talmente migliorative da giustificare una sostituzione.

Tutte quelle compatte dedicate alle BDC sono in linea di massima molto belle da vedere ma decisivamente peggiorative in termini di efficienza (tipo che pompi per mezz'ora senza arrivare al giusto numero di atm). Ed in ogni caso non risolvono il problema della portabilità sulle fisse.

Il mio obiettivo rimaneva però quello di avere tutto il necessario per le riparazioni nel borsello sottosella in modo da spostarlo di volta in volta sulla bici che utilizzo e senza sacrificare l'efficienza.

Da un po' di tempo ho quindi messo da parte la pompa e cominciato a portarmi dietro, non senza qualche remora, le famose bombolette di Co2 (2 x 16g) da tutti decantate ed osannate. Tralaltro vanno giuste giuste a riempire quel poco di spazio libero che rimaneva nel borsello.

Tra i vari connettori in commercio ho scelto questo:



non è piccolissimo, ma bello solido e con un rubinetto facile da utilizzare e abbastanza preciso.

Posso dire di aver risolto la questione con un compromesso soddisfacente: le bombolette fanno il loro lavoro tutto sommato bene, velocemente e senza sforzo.

I dubbi però rimangono: se è vero che statisticamente non ho mai forato più di una volta per uscita, portarmi dietro una buona pompa, una camera d'aria e il kit di riparazione mi ha sempre messo molta sicurezza, essendo consapevole di affrontare diverse forature senza scendere a compromessi.

Con il Co2 puoi forare un numero max di volte pari alle bombolette che ti porti dietro, e non devi sbagliare nell'utilizzarle, altrimenti le sprechi. La considerazione non è campata per aria, perchè alcune volte capita di dover gestire la riparazione in situazioni in cui è meglio se tutto è semplice, fluido e fila liscio: gli attrezzi a disposizione fanno quindi la differenza. Inoltre la foratura si arricchisce di un nuovo costo: quello della bomboletta stessa (saranno pochi soldi, ma la pompa gonfia gratis...).

Alla fine dei conti, vale la pena sacrificare uno strumento veramente efficiente sull'altare dell'ergonomia?

CONCLUSIONI

Bombolette Co2: nonostante le rempore sicuramente promosse sul campo per il buon rapporto tra efficacia ed ergonomia. Permettono di ridurre ulteriormente l'ingombro del kit di emergenza rendendolo facilmente e velocemente trasferibile da una bici all'altra. Si elimina definitivamente il problema di un attacco al telaio dedicato alla pompa (irrilevante su una BDC o MTB, abbastanza reale su un telaio pista puro).

Contro: è innegabile che hanno dei limiti in termini di numero massimo di riparazioni possibili durante l'uscita. Sono comunque un costo, ed è necessario sacrificarne una o due per fare delle prove in garage ed imparare a gestirle correttamente: in caso contrario alla prima foratura si rischia di dover chiamare casa. Due bombolette e il rubinetto non sono propiamente leggerissime: incredibile ma vero, ma alla prova della bilancia la differenza con il mio catafalco Deca non è propiamente abissale.

Al momento per me sono la scelta definitiva per giri medi e l'allenamento (comunque al di sotto dei 100km e su percorsi conosciuti).

Pompa a mano: se ben fatta, solida e con una reale efficacia è comunque una certezza. Esci tranquillo e senza pensieri, l'importante è avere il resto del materiale per riparare.

Contro: una buona pompa alla fine pesa e occupa spazio. Inutile negare anche la nostra indole estetica: il telaio è più bello senza ingombri. Inoltre è necessario che il supporto stesso sia solido, e la connessione alla valvola ben fatta, altrimentoi rovini telai e macini valvole che è un piacere. Senza predisposizione del telaio è un bel casino inventarsi dove metterla, salvo portarsi dietro borse, zaini o simili.

Al momento, con buona pace per ergonomia ed estetica, non rinuncio alla mia pompa per i giri più lughi ed uscite con percorsi impegnativi.

0 commenti: