
Visto che qui ricomincia a nevicare (governo ladro! -ma funziona anche se nevica questa imprecazione???) ho fatto giusto in tempo a fare una bella revisione di Gauge (mov. centrale, guarnitura, pedali, catena, pignone dietro) per ripulire da tutto lo schifo tirato su con le precedenti piogge/nevicate, eliminare un po' di ruggine che era affiorata qua e là, e per ingrassarla come una foca.
Pare una bici rinata, bella liscia e placida.
Avevo trovato un paio di vecchi parafanghi in metallo, un po' da ripulire ma belli. Porcapaletta non c'è stato verso di montarceli su! Preso dallo sconforto me ne sono fatto una ragione: riproverò con più calma. Intanto non ho fatto altro che verniciare gli attuali (visto che erano un po' rovinati, ma pur sempre ottimi e leggeri) in tinta con la bici.
Sembra sempre di più una bici "normale". Il che mi piace, perchè alla fine non ha nulla di anormale una fissa: semplicemente monta un diverso tipo di pignone. Gli unici due tocchi cafoni sono la sempreverde maxi-corona e il manubrio lasciato nudo, con i tappini iridati.
Per ora, visto che non ho neanche tanto tempo da dedicarci su e la Ganna in atttesa di esser riassemblata, procederò molto lentamente negli upgrade, che ormai sono ben poca cosa: un bel paio di manopole classiche (possibilmente blu), parafanghi e pedali da passeggio cromati. Direi che è più pazienza nel recuperare i pezzi giusti che altro.
Confermo le impressioni già esposte in precedenza: una bici pesante, bassa, lenta e docile. Comoda sul pavè, sul bagnato e perfetta per qualsiasi spostamento. Con i gommoni non si corre, ma almeno si va ovunque senza fastidi.
Svincolato dalle gabbiette (inutili vista la velocità di crociera media e il rapporto montato: un colpetto e si ferma subito) non ho vincoli sulle scarpe e sopratutto sono libero di mettere questo benedetto piede giù quando ne ho voglia, che tanto fare trackstand non è che nobilita l'uomo, nè me lo ha ordinato il dottore.
Sella larga, buon baricentro, braccia aperte e posizione eretta completano il tutto: non ci si stanca, si può uscire vestiti da lavoro senza sderinarsi o sembrare dei disperati quando si scende.
Insomma il sunto è uno ed uno solo: lo scatto fisso è divertente, un modo di pedalare su cui tanto si è parlato (e quindi inutile insistere), che può esser declinato in vario modo: io ho preferito scindere la bici versatile da qella assolutamente nervosa. Entrambe divertentissime a modo loro. Con una si corre, si skidda, si fa trackstand e via dicendo, con l'altra ci si muove in relax senza fretta. Con entrambe mi godo completamente la pedalata (e andare in bici) da diversi punti di vista. Scelgo quella che voglio in base al momento e alla necessità.
Adesso manca solo di vedere come rinascerà la cara vecchia Jolie. Sempre secondo l'ottica di assecondare il più possibile la natura del telaio, probabilmente si collocherà a metà strada: una bici sull'andantino mosso, ma senza rinunciare alla comodità e alla versatilità.
La butto qui: con buona pace di chi inorridirà all'idea (e tralaltro chissenefrega), quasi sicuramente ci piazzerò dietro un flip-flop con ruota libera da un lato, nonchè il freno anetriore d'ordinanza. Questo perchè vorrei una single-speed, ma per ovvie ragioni di spazio devo cominciare a rivedere il numero di bici che girano per casa: tale soluzione mi permetterà di avere due bici in una. E aggiungerei anche buonanotte al secchio!